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I FATTORI DI RISCHIO PER LA TUTELA DELLA SALUTE E PER LA SICUREZZA SUL LAVORO NEI SERVIZI DI CONTROLLO DEL TERRITORIO

Approfondimento su una disamina di Balduino SIMONE

Indice

Premessa

Il documento analizza i rischi per la salute e la sicurezza sul lavoro legati alla gestione di sostanze, merci e rifiuti pericolosi durante i servizi di controllo del territorio. Vengono descritte le normative italiane ed europee, in particolare il D.Lgs. 81/2008 e il Regolamento CLP (1272/2008), focalizzandosi su etichettatura, classificazione dei pericoli (GHS) e schede di sicurezza (SDS). L’importanza della corretta identificazione dei codici di pericolo e l’adozione di misure di sicurezza adeguate per la protezione degli operatori e la sicurezza pubblica sono sottolineate. Infine, vengono illustrate le sanzioni previste per la violazione delle normative.

Quali rischi per la salute e sicurezza derivano dalle sostanze pericolose?

Le sostanze pericolose presenti sul luogo di lavoro possono comportare diversi rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori. Il D.Lgs. 81/2008, che si occupa della tutela della salute e della sicurezza sul lavoro, dedica l’intero Titolo IX ai rischi derivanti da queste sostanze.

Il Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP) introduce un sistema armonizzato a livello globale (GHS) per la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze chimiche. Questo sistema utilizza pittogrammi, codici di avvertenza e frasi di rischio (H) per indicare i pericoli specifici associati a una sostanza, come ad esempio l’esplosività, l’infiammabilità, la tossicità e la corrosività.

Oltre alle frasi H, il sistema GHS prevede anche consigli di prudenza (frasi P) che forniscono indicazioni su come maneggiare, conservare e smaltire le sostanze in modo sicuro.

Le schede di sicurezza (SDS) sono documenti che forniscono informazioni dettagliate sulle sostanze pericolose, inclusi i pericoli, le misure di primo soccorso, le misure antincendio e le precauzioni di sicurezza.

La mancata osservanza delle norme di sicurezza relative alle sostanze pericolose, come la mancata esposizione della cartellonistica o la mancata formazione dei lavoratori, può comportare sanzioni ai sensi del D.Lgs. 81/2008.

Le merci pericolose trasportate su strada sono classificate in base all’Accordo Europeo ADR e sono identificate da un pannello arancione che riporta un numero di identificazione del pericolo. Questo numero indica il pericolo principale e i pericoli complementari associati alla merce.

I rifiuti pericolosi sono classificati in base al Regolamento (UE) 2014/1357 e devono essere etichettati con pittogrammi che indicano la loro pericolosità. La mancata etichettatura dei rifiuti pericolosi può costituire reato.

In conclusione, la conoscenza dei rischi associati alle sostanze pericolose, la corretta interpretazione delle etichette e l’adozione delle misure di sicurezza appropriate sono fondamentali per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro.

Quali informazioni contengono le schede di sicurezza SDS?

Le schede di sicurezza (SDS) sono documenti che forniscono informazioni esaurienti sulle sostanze pericolose, inclusi i pericoli per la salute e per l’ambiente, e raccomandazioni sulle precauzioni di sicurezza. Le SDS sono strutturate in 16 sezioni e contengono le seguenti informazioni:

  • Identificazione della sostanza
  • Identificazione dei pericoli
  • Composizione
  • Misure di primo soccorso
  • Misure antincendio
  • Misure in caso di riciclaggio accidentale
  • Manipolazione e immagazzinamento
  • Controllo dell’esposizione
  • Proprietà fisiche chimiche
  • Stabilità e reattività
  • Informazioni tossicologiche
  • Informazioni ecologiche
  • Considerazione sullo smaltimento
  • Informazioni sul trasporto
  • Informazioni sulla regolamentazione
  • Altre informazioni

L’ECHA (Agenzia Europea per le sostanze chimiche) fornisce una checklist per esaminare e valutare la completezza delle informazioni presenti in ogni sezione della SDS.

Le SDS devono essere fornite obbligatoriamente all’utilizzatore di una sostanza pericolosa nei casi previsti dall’Art. 31 del Regolamento (UE) n. 830/2015.

Quali normative regolano le sostanze pericolose in Italia?

Le sostanze pericolose in Italia sono regolamentate da diverse normative, tra cui:

  • D.Lgs. 81/2008: Questo decreto legislativo si occupa della tutela della salute e della sicurezza sul lavoro e dedica l’intero Titolo IX ai rischi derivanti dalle sostanze pericolose. In particolare, l’articolo 221 stabilisce i requisiti minimi per la protezione dei lavoratori contro i rischi derivanti dagli agenti chimici presenti sul luogo di lavoro.
  • D.Lgs. 15 febbraio 2016: Questo decreto ha aggiornato le norme del Titolo IX del D.Lgs. 81/2008 per allinearle al Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP), relativo alla classificazione, all’etichettatura e all’imballaggio delle sostanze e delle miscele.
  • Regolamento (CE) n. 1272/2008 (CLP): Questo regolamento introduce un sistema armonizzato a livello globale (GHS) per la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze chimiche. Il sistema GHS utilizza pittogrammi, codici di avvertenza e frasi di rischio (H) per indicare i pericoli specifici associati a una sostanza.
  • Regolamento (UE) n. 830/2015: Questo regolamento stabilisce le modalità di fornitura delle schede di sicurezza (SDS) agli utilizzatori di sostanze pericolose.
  • Accordo Europeo ADR (Agreement Dangereuse Route): Questo accordo regola il trasporto internazionale di merci pericolose su strada e definisce le merci pericolose elencate negli allegati A e B.
  • Regolamento (UE) 2014/1357: Questo regolamento definisce i rifiuti pericolosi in base alle loro caratteristiche di pericolo e stabilisce le modalità di etichettatura dei colli contenenti rifiuti pericolosi.
  • D.lgs. 152/2006: Questo decreto legislativo, in particolare l’articolo 259, sanziona il reato di gestione illecita di rifiuti, che può configurarsi in caso di mancata etichettatura dei colli contenenti rifiuti pericolosi.

Oltre a queste normative, è importante consultare anche le norme tecniche e le linee guida emanate dagli enti competenti in materia di salute e sicurezza sul lavoro.

Il sistema GHS e la sua importanza nell’etichettatura.

Il sistema GHS (Globally Harmonized System) è un sistema mondiale armonizzato per la classificazione, l’etichettatura e l’imballaggio delle sostanze chimiche. È stato adottato con il Regolamento (CE) n. 1272/2008, noto come Regolamento CLP. L’obiettivo del GHS è quello di uniformare i sistemi di etichettatura degli imballaggi e dei contenitori di agenti chimici a livello internazionale, garantendo una maggiore sicurezza per i lavoratori e per l’ambiente.

Importanza del sistema GHS nell’etichettatura:

  • Riconoscimento del pericolo: Il GHS utilizza pittogrammi, codici di avvertenza e frasi di rischio (H) per indicare i pericoli specifici associati a una sostanza. Questi elementi visivi e testuali consentono un’immediata identificazione del pericolo da parte degli operatori.
  • Misure di tutela della salute: Le frasi H forniscono informazioni dettagliate sulla natura del pericolo, consentendo ai lavoratori di adottare le misure di protezione individuali e collettive più appropriate.
  • Procedure di sicurezza: Il GHS include anche consigli di prudenza (frasi P) che forniscono indicazioni su come maneggiare, conservare e smaltire le sostanze in modo sicuro.

Grazie al sistema GHS, le etichette delle sostanze chimiche sono più chiare, comprensibili e uniformi in tutto il mondo, contribuendo a ridurre il rischio di incidenti e malattie professionali.

Spiega il significato dei numeri sui pannelli arancioni delle merci pericolose.

I pannelli arancioni utilizzati per la segnalazione delle merci pericolose durante il trasporto stradale presentano due gruppi di cifre. Il gruppo in alto identifica il pericolo associato alla merce, mentre quello in basso identifica la materia secondo il codice ONU.

Il numero di identificazione del pericolo è composto da due o tre cifre e fornisce informazioni dettagliate sulla natura del pericolo:

  • Prima cifra: Indica il pericolo principale.
    • 2: Emissione di gas risultante dalla pressione o da una reazione chimica.
    • 3: Infiammabilità di liquidi (vapori) e gas o materia liquida autoriscaldante.
    • 4: Infiammabilità di solidi o materia solida autoriscaldante.
    • 5: Comburenza (favorisce l’incendio).
    • 6: Tossicità o pericolo d’infezione.
    • 7: Radioattività.
    • 8: Corrosività.
    • 9: Pericolo di violenta reazione spontanea.
  • Raddoppio della cifra: Se una cifra è ripetuta, indica un’intensificazione del pericolo. Ad esempio, “33” indica un liquido altamente infiammabile.
  • Cifra seguita da uno zero: Quando il pericolo può essere descritto con una sola cifra, questa viene seguita da uno zero.
  • Lettera “X”: Se il numero di identificazione del pericolo è preceduto dalla lettera “X”, significa che la materia reagisce pericolosamente con l’acqua e che l’acqua può essere utilizzata solo con l’approvazione di esperti.
  • Seconda e terza cifra: Indicano eventuali pericoli complementari.

In sintesi, i numeri sui pannelli arancioni delle merci pericolose forniscono un sistema di codifica standardizzato per identificare rapidamente i pericoli associati alle merci trasportate e consentire agli operatori di adottare le misure di sicurezza appropriate.

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