Notizie Utili 11
Indice
- Notizie Utili 11
- Può essere licenziato il dipendente INPS che accede illecitamente alla banca dati dell’Istituto?
- Pubblico impiego: la mancata comunicazione al datore di lavoro dell’incarico extraistituzionale
- Pubblicato il bando del Concorso per l’Ufficio del Processo 2024
Può essere licenziato il dipendente INPS che accede illecitamente alla banca dati dell’Istituto?
È legittimo il licenziamento del dipendente Inps che accede illegittimamente alla banca dati per conoscere conti e posizioni degli iscritti. Non è obbligatoria alcuna comunicazione preventiva al dipendente del fatto che l’INPS esercita un doveroso controllo sulla regolarità degli accessi alla banca dati di cui è responsabile, né tale controllo rientra tra i controlli difensivi «in senso stretto», che il datore di lavoro può adottare a tutela dei propri «interessi e beni aziendali»
( Cassazione civile, Sez. lav., sentenza 19 marzo 2024, n. 7272).
Pubblico impiego: la mancata comunicazione al datore di lavoro dell’incarico extraistituzionale
Con sentenza n. 9801, depositata l’11 aprile 2024, la Suprema Corte di Cassazione ha espresso alcuni importanti principi di diritto in tema di licenziamento nel pubblico impiego. Cass. civ., sez. lav., sent., 11 aprile 2024, n. 9801
Per dirimere la controversia in esame, il Collegio evidenzia che:
- «l’accettazione di cariche sociali in una società cooperativa, nella specie Presidente del Consiglio di
amministrazione di una “società cooperativa sociale”, non incorre nella incompatibilità assoluta di cui all’art. 60 del d.P.R. n. 3 del 1957, in ragione della deroga prevista dall’art. 61 del medesimo d.P.R. Ciò, tuttavia, non esclude che il lavoratore debba chiedere l’autorizzazione allo svolgimento dell’incarico extraistituzionale al datore di lavoro»; - «trova applicazione l’art. 53 del d.lgs. n. 165 del 2001, che costituisce disciplina volta a garantire l’obbligo di esclusività che ha primario rilievo nel rapporto di impiego pubblico in quanto trova il proprio fondamento costituzionale nell’art. 98 Cost. con il quale, nel prevedere che “i pubblici impiegati sono al servizio esclusivo della Nazione”, si è inteso rafforzare il principio di imparzialità e buon andamento della pubblica amministrazione di cui all’art. 97 Cost.»
- «il lavoratore pubblico contrattualizzato concorre all’attuazione della disciplina sulla incompatibilità, cumulo di impieghi e incarichi, e la norma di riferimento per quest’ultimo.
Pubblicato il bando del Concorso per l’Ufficio del Processo 2024
Il concorso mette a disposizione 3946 posti, tutti a tempo determinato, per il ruolo di addetto all’Ufficio per il Processo. I contratti avranno una durata massimo di 3 anni e non saranno rinnovabili.
Le principali mansioni saranno: collaborare allo studio della controversia e della giurisprudenza, predisporre le bozze dei provvedimenti e collaborare all’organizzazione dell’ufficio (ad esempio, mediante le banche dati).
I posti messi a disposizione saranno distribuiti su base distrettuale, nelle diverse Corti di Appello, in tutta Italia, ad esclusione di Trento e Bolzano.
Oltre ai requisiti generali, richiesti per ogni concorso, i candidati dovranno essere in possesso di una laurea triennale, specialistica, magistrale o un diploma di laurea.
La laurea triennale dovrà essere in uno dei seguenti indirizzi:
- Scienze dei servizi giuridici;
- Scienze economiche;
- Scienze dell’economia e della gestione aziendale;
- Scienze politiche e delle relazioni internazionali;
- Altri titoli equiparati e equipollenti.
Il Diploma di Laurea potrà essere in: - Giurisprudenza;
- Economia e commercio;
- Scienze politiche;
- Altri titoli equiparati ed equipollenti.
È richiesta la laurea specialistica in uno dei seguenti indirizzi: - Scienze dell’economia;
- Scienze della politica;
- Giurisprudenza;
- Teoria e tecniche della normazione e dell’informazione giuridica;
- Scienze delle pubbliche amministrazioni;
- Scienze economico-aziendali;
- Programmazione e gestione delle politiche e dei servizi sociali;
- Scienze per la cooperazione allo sviluppo;
- Relazioni internazionali;
- Sociologia;
- Studi europei;
- Altri titoli equiparati ed equipollenti.
Infine, la laurea magistrale potrà essere in uno dei seguenti indirizzi: - Scienze dell’economia;
- Scienze della politica;
- Giurisprudenza;
- Scienze delle pubbliche amministrazioni;
- Scienze economico-aziendali;
- Relazioni internazionali;
- Scienze per la cooperazione allo sviluppo;
- Servizio sociale e politiche sociali;
- Sociologia e ricerca sociale;
- Studi europei;
- Altri titoli equiparati ed equipollenti.
Il concorso si articolerà in due fasi: - Valutazione dei titoli: condotta mediante piattaforme digitali e basata sui criteri stabiliti nel bando di
concorso. La valutazione è distinta per i diversi codici di concorso, che corrispondono ai vari distretti giudiziari; - Prova scritta: la prova si svolgerà mediante strumentazione informatica e piattaforme digitali, in sedi
decentrate.
Più in particolare, la prova scritta consisterà in un test di 40 domande a risposta multipla, da risolvere in un tempo di massimo 60 minuti. La prova verterà sulle seguenti materie: - Diritto Pubblico: struttura e funzionamento dello Stato e delle pubbliche amministrazioni, principi
costituzionali, organizzazione dello Stato e delle autonomie locali e normativa relativa al pubblico impiego; - Ordinamento giudiziario: studio dell’organizzazione delle funzioni della magistratura e delle norme che regolano il funzionamento e la gestione degli uffici giudiziari;
- Lingua inglese: saranno valutate le competenze linguistiche del candidato, mediante la comprensione del testo, l’uso della lingua e un vocabolario specifico del settore giuridico-amministrativo.
Le domande potranno essere inoltrate, esclusivamente in via telematica, mediante la piattaforma InPa, alla quale accedere tramite Spid o Pec. Sarà possibile inviare le domande entro il 26 aprile 2024.
App IO e Agenzia delle Entrate: i dettagli sulle nuove funzionalità Mediante l’App IO, i contribuenti potranno ricevere messaggi personalizzati su rimborsi in arrivo, scadenze di contratti, adempimenti, rate e comunicazioni recapitate. Gli avvisi riguarderanno anche le abilitazioni conferite alle persone di fiducia, per l’accesso alla propria area e alcune date da ricordare. L’obiettivo è quello di creare una comunicazione più semplice e veloce con gli utenti. In questo modo, l’Agenzia delle Entrate potrà eliminare le comunicazioni via sms e posta elettronica, che possono spesso prestarsi a campagne di phishing, con comunicazioni false finalizzate a truffare gli utenti, ottenendo i loro dati personali, in maniera fraudolenta.