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28 aprile: Giornata Mondiale della Sicurezza sul Lavoro 2025

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L’IA non basta a salvarti la pelle

Il 28 aprile non è solo una data sul calendario: è un richiamo forte a mettere al centro la salute e la sicurezza di chi lavora. È la Giornata Mondiale della Sicurezza sul Lavoro, istituita dall’OIL nel 2003 e celebrata in contemporanea con il Workers’ Memorial Day, nato nei sindacati canadesi alla fine degli anni ‘80. Non si tratta di una commemorazione qualunque: è l’occasione per pretendere più diritti, più tutele e meno chiacchiere.

Il tema 2025: Intelligenza Artificiale e Sicurezza

Quest’anno il tema scelto è “Rivoluzionare la salute e la sicurezza sul lavoro: l’intelligenza artificiale e la digitalizzazione nel mondo del lavoro”. L’idea di fondo è chiara: le nuove tecnologie portano enormi opportunità, ma anche nuovi rischi che dobbiamo saper gestire. L’Europa spinge su campagne dedicate alla sicurezza nell’era digitale, ma non basta caricare una app o installare un software per poter dire che il lavoro è più sicuro.

I nuovi rischi

  • Sovraccarico digitale e stress da iper-connessione.
  • Sorveglianza elettronica massiccia che mina la privacy e aumenta la pressione.
  • Automazioni imperfette che, se non controllate, possono causare incidenti.

In pratica: se pensiamo che sia l’algoritmo a doverci salvare la pelle, siamo messi male.

I numeri che parlano chiaro

Le denunce di infortunio in Italia nel 2023 sono state 585.356, in calo rispetto al 2022 ma senza miglioramenti strutturali. Basta guardare gli incidenti stradali rilevati dalla Polizia Locale nel 2024: meno morti, è vero, ma oltre 1.200 sinistri registrati. Gli organici restano sottodimensionati, la pressione cresce.

Cosa chiediamo come SULPL

  1. Applicazione piena e seria del D.Lgs. 81/2008 ai corpi di Polizia Locale.
  2. Formazione reale e aggiornata su IA, cybersecurity e nuove tecnologie.
  3. Dispositivi di protezione smart e tecnologici, ma facili da usare sul campo.
  4. Turni sostenibili: l’intelligenza artificiale non ha bisogno di dormire, noi sì.

Cosa puoi fare tu

  • Segnala ogni “quasi infortunio”: un incidente evitato è una lezione utile per tutti.
  • Pretendi formazione chiara, non “download di sicurezza”.
  • Usa il diritto alla disconnessione: anche la migliore app non vale la tua salute mentale.

Conclusione

L’intelligenza artificiale non è una bacchetta magica. Se il lavoro cambia, devono cambiare anche le tutele. Se diventiamo tutti più “smart”, dobbiamo anche diventare più consapevoli e più protetti. Non basta “lavorare meglio”, bisogna lavorare in sicurezza. Il 28 aprile ricordiamolo a tutti, a voce alta.

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